Nomen Omen: l'importanza del brand, dell'etichetta e del naming

Consigli non richiesti: il caso #Opentomeraviglia

di Giovanni Pagano

Ne hanno parlato in tanti per denigrarla, cerchiamo piuttosto di individuare quel paio di accorgimenti che avrebbero reso questa campagna pubblicitaria più digeribile, se non proprio originale.

  1. “Open to meraviglia” non significa niente. O meglio, significa troppe cose: per esempio “Apriti alla meraviglia” (che andrebbe pure bene), ma anche “Aperto per la meraviglia” (che appunto non significa niente). Non sarebbe stato meglio qualcosa di più univoco tipo “Welcome to meraviglia”? (spoiler: è una domanda retorica).
  2. Il capolavoro italiano che introduce le altre bellezze d’Italia ci sta, diciamocelo: è uno stratagemma tipico della pubblicità. Ma perché solo la Venere di Botticelli? Andiamo, non raccontateci che la storia della virtual influencer vi sembra davvero chiara ed ecumenica. Piuttosto fateci vedere il David di Michelangelo che scruta severo ma commosso il Colosseo, o la Dama con l’ermellino che si volta vaga ad ammirare il Vesuvio: insomma, muoviamola un po’ sta campagna.
  3. E già che parliamo di muovere, siamo sicuri che tanta desolante solitudine faccia al caso nostro? Ora non ambisco a una rutilante movida con sudati turisti in canottiera, facciamo a meno volentieri anche di corposi centurioni de noantri, ma qualche segno di vita sul pianeta Italia non guasterebbe, io sospetto. Diversamente propongo di cambiare la nota head in “Open to asocialità.”.
  4. Ma poi me lo spiegate perché le avete attaccato il collo non al centro, ma ai 2/3 delle spalle, poveretta? Non è una pignoleria da art director vergine ascendente vergine, è che una Venere scoliotica rimorchia di meno, temo.
  5. Ci tocca qui accennare ahimè anche alla famigerata lettera aperta “Open to grazie” (che davvero non significa niente, punto): più che rispondere chirurgicamente alle polemiche, le rinfocola senza eleganza. Io avrei scritto con leggerezza: “Abbiamo avuto un compito facile: pubblicizzare l’Italia, il paese più bello del mondo. Per cui diciamo grazie ai suoi grandissimi artisti (segue lista), grazie alle loro opere eterne (segue lista), grazie alle meraviglie naturali (segue lista). E grazie anche a chi ci ha attaccato, perché ha comunque dimostrato di amare l’Italia. Auguriamo loro di vincere la prossima gara”. Non suonava meglio?
  6. Ma dove tocchiamo il fondo è indubbiamente con la sciagurata frase “Erano più di 500 anni che non si parlava di lei (la Venere di Botticelli, capite?) così tanto”. Ecco, qui mi sento davvero di dire che Armando Testa avrebbe personalmente inseguito per i corridoi della sua agenzia l’autore di questa sparata. E anche che attualmente non gradisca vedere la sua firma in coda a questo annuncio.